L'Astrazione - l'arte non figurativa


L’Astrazione - l’arte non figurativa

Al museo d’arte contemporanea di Montréal, il  MAC

Di Eduardo Rodà



John Zeppetelli è il nuovo direttore generale del Musée d’Art Contemporaine de Montréal, il museo statale del Québec. Dal mese di agosto 2013 è stato investito di questa carica importante. Nato a Montréal da genitori italiani, il padre meccanico, Lui è di seconda generazione, cresciuto in italiano ha frequentato le scuole anglofone, per poi avvicinarsi alla lingua francese sul piu tardi. Nella sua formazione multidisciplinare non mancheranno gli studi di semiologia all’università di Bologna, sotto Re  Umberto Eco. Libraio a Londra e aiuto-gallerista a Soho New York, capo conservatore alla galleria DHC-ART, Zeppetelli era forse l’ultimo dei possibili candidati al posto, quindi, una vera e propria sorpresa. Non è sorpresa la mostra sulla questione dell’astrazione, che,  continua fino al 20 ottobre 2013 la seconda parte, di questa interessantissima carrellata artistica, che ha al suo epicentro il  colore e i suoi diversi aspetti e caratteristiche,  le opere in numero di sedici da Pierre Dorion  a Buren per finire a Sol LeWitt. Era il 6 maggio 2012 quando pubblicai per la prima volta l’articolo originale.                            




























Paul – Émile Borduas, firmatario del manifesto artistico, Refus Global.

Con la creazione della Società d’arte contemporanea da John Lyman nel 1939, la scuola di Montréal marcherà per sempre, l’arte della pittura nel resto del Canada.


Oggi il museo d’arte contemporanea di Montréal, rende omaggio, al movimento d’arte astratta, esponendo artisti quebbecchesi e canadesi, che hanno segnato la storia dell’arte dal 1938, inaugurando un’importante mostra dal titolo in italiano: La questione dell’astrazione.                                                                                                                                                    Le opere presenti, circa un centinaio, per lo più delle pitture, sono state selezionate dall’imponente collezione del museo di stato del Québec.

L’arte non figurativa e i suoi due poli, che la caratterizzano principalmente: il gestuale e il geometrico, guardano indietro simbolicamente nel tempo, al primo acquerello astratto, del 1914, di Kandinsky, pittore delle avanguardie russe, il quale segnò con quest’opera, la data di nascita del movimento astratto.

Ritornando al Québec, la mostra presente al MAC,  si articola intorno ad un percorso cronologico, che và dal 1939 al 2011. All’inizio, nella prima sala, le opere di Jean Dallaire Riopelle, Borduas e Pellan segnano il cammino e naturalmente le due figure principali quelli che più hanno marcato i tempi, Riopelle e Borduas, si propongono ancora di più nella seconda sala, dove l’accento è messo,  sugli anni immediati il dopo-guerra.

Borduas l’ideatore e co-firmatario del manifesto del Refus Global del 1948, che aprirà le porte alla modernità nel Québec, famoso per le sue tele materiche a grandi macchie nere e bianche e Riopelle l’artista di fama internazionale consacrato in Francia e malvoluto nel Québec, le cui tele soprattutto degli anni cinquanta sono ricercate, ancora adesso dai collezionisti. Immagini materiche dai mille colori,  piccoli colpi di spatola, si avvicinano all’idea di un mosaico pittorico.
Gran parte, di questi artisti hanno saputo sapientemente sposare, le due tecniche pittoriche del gestuale e del materico.

Seguono le opere di Barbeau e Fernand Leduc; del gruppo dei plasticiens, della prima e della seconda ora: Fernand Toupin (materico e geometrico)  e Jérome; per l’italiano d’origine, Guido Molinari, con le sue opere, presenti nei piu grandi musei del nord America, la caratteristica centrale nel suo lavoro, la verticalità, nelle sue strisce, di vario spessore e dai colori contrastanti che dominano le sue pitture, dove, ogni segno materico scompare, per lasciare spazio alla pittura stesa e appiattita, come, anche per l’opera di Tousignant, tutti artisti geometrici per eccellenza.

Non mancherà un’attenzione a  Charles Gagnon, le cui pitture ricordano, le inquadrature fotografiche e Louis Comtois (studioso di Piero della Francesca), nei suoi lavori la freschezza dei colori, chiari e trasparenti, che si affiancano e si susseguono, stesi, e che cercano una familiarità, come se fossero degli affreschi.

Tant’altri artisti, seguono ancora, nelle altre sale, fino alle ultime proposte del 2011.

L’intenzione della conservatrice e la scelta operata, nella selezione delle opere, gli riviene tutta. Proporre ai visitatori un viaggio nelle forme e nei colori, che gli permetterà senza dubbio di comprendere meglio l’importanza del movimento d’arte astratta e della sua evoluzione estetica nel tempo, nel Québec e nel Canada.

Intorno a questa mostra, serpeggia anche il tentativo di reclamare alto e forte, alle autorità ministeriali del Québec, un progetto di un possibile ingrandimento del museo, che gli permetterebbe così, di poter esporre, l’immensa e ricca collezione, così che, il pubblico più vasto, potrebbe scoprire, finalmente, il patrimonio che gli appartiene, nella sua varietà e nel suo valore il più incommensurabile.

La mostra rimarra` aperta fino ad aprile 2016, un invito a visitare.



 Eduardo Rodà proscenio170@gmail.com

























                  

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