Lo studio luogo di creazione


Lo studio luogo di creazione
da privato a pubblico
di Eduardo Rodà








    © Eduardo Rodà nel suo studioFoto graziosità dell’artista










Entrare nello studio è come entrare in un luogo sacro, dipingere è uno stato di grazia “

Luogo sacro per l’artista, questo spazio l’ho concepito fortemente influenzato dall’artista olandese Piet Mondrian e realizzato rapportandomi al mio modo di vedere e di sentire l’arte.

Fin dall’inizio della mia attività artistica e nel corso degli anni mi sono ripromesso tante volte, anche nel caso che non avessi voglia di lavorare, di toccare un pennello o altro, sarei entrato ugualmente nel mio spazio, dedicando almeno cinque minuti d’attenzione, se non altro al mio work in progress, del momento.

Mi è stato sufficiente, molto poco per attrezzarmi, solo l’indispensabile senza mai eccedere, non perdendo di vista il senso d’ economia di mezzi. I colori, una scelta dettata dal momento, dalla serie di lavori da eseguire, già previsti con puntualità, niente lasciato al caso.

I miei lavori, dunque, idealmente raggruppati in serie o gruppi,  caratterizzano i vari periodi creativi, che vanno: dalle influenze scolastiche e giovanili degli anni italiani, anni ’70 a quelli canadesi, della maturità, dagli anni ’80 in poi.







© Eduardo Rodà – Omaggio a Morandi - Primo olio su tela dipinto nel 1971, cm. 38.5x26.5 San Basilio R.C. Italia. Foto graziosità dell’artista.






Agli aspetti di minimal art e arte povera che caratterizzarono i miei primi lavori, seguirono le prime forme d’arte d’appropriazione, degl’inizi della seconda metà degli anni ’80.
I linguaggi visivi, i colori e le forme che avevano segnato il dizionario semantico delle avanguardie storiche del xx secolo ed il modo di esecuzione del lavoro dell’artista, inteso come un ready made, alla maniera di…… fanno parte delle mie conoscenze, da qui, le mie prime simulazioni videro il giorno.







        © Eduardo Rodà – Vista di una parte dell’installazione -  Au Centre Communautaire Christophe-     Colomb-1985 - Montréal -  L’Absolu – Equilibre – Equilibre et Tranquillité ( 1984 ). Foto graziosità    dell’artista.









All’epoca e parallelamente al lavoro di tant’altri artisti americani della generazione image: neo-pop e neo-geo, operai nella stessa direzione, ignaro, poichè l’attualità del tempo focalizzava quelli che erano i movimenti  in voga come la transavanguardia italiana e il post espressionismo tedesco, quindi il resto passava tutto  in sordina, ignaro dunque,  continuai a sviluppare e produrre un corpus di opere importanti, lontano dai tempi segnati dalle mode. Tali opere furono marcate dall’interesse evidente verso le immagini mediatiche e gli schermi ovunque presenti, le referenze rimangono tutt’ora le stesse, oltre al fatto di dover dare una continuità al lavoro, nell’attualità dei tempi.

Tantissime sono state le visite al mio atelier, di vari personaggi che hanno in parte segnato  e fatto l’attualità artistica del momento. Da un conservatore di un’ importante museo canadese, a commissari di mostre in case della cultura a direttori di gallerie d’arte.

Tante altre volte, le bambine che crescevano, la cui presenza segnava la curiosità e la facile ricezione, d’immediatezza, lontano dai condizionamenti degli adulti. La mia compagna, nella  sua severità di giudizio e nell’approvare o meno alcune direzioni  del lavoro.
Tutto questo e poi, finite le presenze delle comparse, come in un teatro, il proscenio rimane vuoto  l’artista rimane solo con il suo lavoro, qui, adesso, il momento inevitabile di verità, di ripensamenti, di conferme.

Nonostante tutto, alla fine rimane pur sempre  l’aspetto dei tempi della creazione, che rientra nella sfera del privato, dell’individuo artista, attimi fuggenti, comunione del gesto e dei pensieri, solitudine e incertezze, incubatori di nuove idee.

Aprire le porte del luogo di creazione, non è stata cosa facile, aprirsi all’indiscrezione e fare diventare il luogo sacro che era, in un luogo pubblico; ultimo atto di definitiva cancellazione, di quella sfera che appartiene al privato, attraverso le immagini filmiche  in una intervista a rai international, “ la storia di Eduardo Rodà “ .



La storia di  Eduardo Rodà



















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