blu saggi


Blu
saggi
Di  Eduardo Roda















© Vista d’insieme dell’installazione di Eduardo Rodà, a la Galerie de l’ UQAH, 1992, foto Archivi Rodà












Era il titolo dell’ articolo con il quale Eliane Gaudet de Le Droit di Ottawa/Hull aveva recensito nel gennaio 1992, la mostra personale di Eduardo Rodà alla Galerie de l’Université du Québec a Hull, UQAH.

Per la prima volta l’artista, concepiva l’opera come un tutto e si cimentava nell’elaborazione della sua prima installazione, per occupare lo spazio messo a disposizione nei locali espositivi universitari.
Il cubo bianco contenitore per eccellenza, si prestò facilmente all’idea del mettere in scena, CADRAGE-SEQUENCE WITH BLUE BACKGROUND che dava il titolo alla mostra, in data : 09 gennaio/26 gennaio 1992.
INQUADRARE-SEQUENZA CON BLU DI FONDO,   s’inscrive nel prolungamento della serie Imagine-Memoria, alla quale lavoravo da due anni.

L’opera si propone e si da a vedere nella presente installazione: ai muri, su tre lati dello spazio, sono dei quadri che escono sporgendosi considerevolmente, grazie ad un supporto molto spesso, la bidimensionalità viene rincarata e privileggiata, una sorta di alto rilievo li distingue, la sequenza occupa l’intera parete, mentre i due quadri piu grandi si fronteggiano sulle pareti opposte, la quarta parete rimane vuota, vivendo degli echi e dei riflessi luminosi dello spazio.





























© SOVRAPPOSIZIONE - Vista d’insieme dell’installazione di Eduardo Rodà, a la Galerie de l’ UQAH, 1992, foto Archivi Rodà







All’’inquadratura tradizionale del quadro,  che qui sparisce, per fare posto per similitudine a un “ Inquadrare “  l’opera come lo si puo fare con un obbiettivo filmico, simile ad un’immagine di video e d’ordinatore.
Il lavoro è per similirità uguale e contrario al procedere dell’atto filmico, della visione e della sua proiezione, l’immagine che ne deriva è una copia critica del vero.

L’intenzione è d’annullare la passività del fruitore, di chi guarda l’opera, attraverso il suo spostamento obbligato nello spazio-ambiente , per poter cogliere meglio, la sequenza completa. L’opera è attivata dalla persona e dal suo deambulare nell’ambiente.

Caratterizzata da tre raggruppamenti lineari conseguenti, nove momenti precisi e nove arresti, infine per poter cogliere esattamente la posizione di ciascuna inquadratura e delle altre nove differenti inquadrature, caratterizzate a sua volta
da una scala cromatica di nove blu diversi.







©  MONITOR- Vista d’insieme dell’installazione di Eduardo Rodà, a la Galerie de l’ UQAH, 1992, foto Archivi Rodà






Ciascun lavoro riappare nelle due opere finali, dapprima in ordine sparso a mosaico e dopo in strati sovrapposti, come i ricordi  che ritornano alla memoria.
Le ultime due tele, le piu grandi per dimensione, Monitor e Sovrapposizione sono l’inizio e la fine dell’opera, che danno il via ad  una possibile lettura circolare del lavoro installato.

























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