vision in motion





Eduardo Rodà
ANNO IV  No. 56



Vision in motion
21 immagini in un secondo





















































© VISION IN MOTION – dettaglio fotografico in planche contact b/w della serie -  tempera su carta – cm. 21x28  ciascuno,  insieme ( cm.21x 588 ) -  Eduardo Rodà – Archivi Rodà







Andy Warhol con le sue lunghissime riprese in sequenza dell’Empire State Bulding ritorna in mente ed a Moholy Nagy un mio omaggio.

Fissare il tempo in un fermo immagine, tanti fermi immagini per una sequenza, lunga o corta che sia.

Concettualizzare fa parte del processo creativo dell’artista, inversamente proporzionale ad un’arte che si presenta intelligente, la “cosa mentale” si avvicina di piu.

Nel percorso d’indagine in situ , si prende nota degli intervalli di tempo, suddividendoli in segmenti per arrivare almeno ad avere le classiche 24 immagini al secondo di un tempo oramai evoluto verso tecnologie contemporanee piu sofisticate.

“Proiezioni su schermo di immagini dall’esterno verso l’interno in un continuum senza intervallo per un lasso di tempo indeterminato”.

L’impresa non è facile, gli strumenti a disposizione dell’artista tanti, la macchina fotografica è scartata a priori, poichè l’intento qui non è quello di fare un film, ma d’indagare e fissare il tempo che scorre, quindi rimangono:  un note book, una matita una gomma, una riga per prendere le misure del tempo ed il fermo immagine ai quindici minuti. cronometrici.

Inizia così lo storico in una mattina di primavera alle prime luci dell’alba. la luce cresce in intensità con le sue proiezioni nitide, instancabilmente le misure ed i numeri crescono, le linee del contorno si precisano, gli spazi si affermano, l’immagine si sviluppa come al teatro delle ombre.
L’artista capta i movimenti la sequenza appare nei suoi primordi, anche se non ancora sviluppata nell’opera che sarà poi quella finale di 21 immagini al secondo che siglano una traiettoria di cinque ore d’attesa.

L’essenza del processo e di risolvere problematiche inerenti alla pittura con i mezzi pittorici di base, un' arte povera per scelta e minima nella sua essenzialità, come i veleni, amava ripetere lo studioso dei colori Mario Brusantin nel suo saggio Storia dei colori.

 E.R.






























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                         © Delirium – acrilico su tela cm. 46x92.5x5.5 – 1999 – Eduardo Rodà
















*(Per questa inserzione:  mailto:proscenio170@gmail.com)


Grazie per avermi letto
































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