Aste


Aste e gallerie d’arte - Collezionisti da subito
Di Eduardo Rodà





                                      Jacopo Tintoretto – Ritratto di Collezionista – 1560-65 ( wiki-commons)





Mai, come nei periodi di crisi economiche e finanziarie, i grossi capitali, cercano i beni di rifuggio per eccellenza, cioè le opere d’arte.
Nelle recenti aste canadesi, tenutesi a Montréal e Toronto, le vendite di opere d’artisti canadesi hanno raggiunto cifre esorbitanti battendo ogni record precedente.
Un quadro dell’artista quebbecchese, Jean Paul Lemieux, intitolato: Nineteen Ten Remembered, è stato venduto $ 2.34 milioni, questo nuovo record di vendita supera quello antecedente detenuto dall’altro artista del Québec, Jean-Paul Riopelle, venduto nel 2008, per solamente $ 1.889 milioni, quindi un’incoronamento per i Jean Paul.
Altri artisti presenti all’asta torontese, hanno battuto tutti dei record di vendita. Un acquerello di Emily Carr, venduto per $ 1.22 milioni, mai prima un’opera su carta aveva raggiunto queste cifre, un’opera di Tom Thompson del gruppo dei sette ed anche le opere di Suzor-Coté e Clarence Gagnon.




























Emily Carr – Autunno in Francia – 1911 (wiki commons )




Le opere vendute appartenevano a dei lotti, la cui somma totalizzava i 190, per un introito di $ 17. milioni di dollari canadesi. Tale avvenimento é da considerarsi il più lucrativo della storia delle vendite all’asta canadesi.

Tutte le opere d’arte appartenevano a delle collezioni private, quindi vendite di mercato secondario. Il mercato primario al quale accingono i nuovi e i vecchi collezionisti, inizia anche dalle vendite all’asta, mà è soprattutto nelle gallerie d’arte, che si và alla ricerca di giovani talenti e quindi di prezzi accessibili per i comuni mortali.



  





























                                                                                                                                                                                                       







 Tom Thomson  – Membro del Gruppo dei Sette – 1910/17 (wiki-commons)








 Suzor – Coté – Fine inverno – 1869-1937 ( wiki-commons)
































Suzor – Coté – Slittamenti di terreno in Hillside – 1909 ( wiki-commons)





Le gallerie d’arte di Montréal e generalmente quelle canadesi, offrono sempre delle opere di piccole è addirittura piccolissime dimensioni, per soddisfare una potenziale clientela, che si avvicina per la prima volta all’arte e naturalmente alle offerte non mancheranno le medie e le grandi dimensioni e talora le grandissime.
Le occasioni? tantissime! con soli $ 50.00 dollari, potreste iniziare una collezione d’arte, le gallerie molto spesso vendono anche ratealmente, con comode rate mensili e si troveranno anche delle gallerie che affittano opere d’arte di valore, con possibilità finale d’acquisto. Ultimamente ,  artisti molto noti , come Damien Hirst e Wim Wenders hanno venduto direttamente on-line opere web-art per solamente $12.00 dollari, con tanto di certificazione è certamente l’inizio di una nuova era.

Comprare investendo nell’arte e iniziando così una collezione d’arte, non è poi così difficile. All’investimento iniziale, si aggiunge la presenza di un oggetto unico, nel nostro vivere quotidiano e il valore che quest’opera accumelerà nel corso degli anni a venire, con la possibilità alla fine di rivenderla sul mercato secondario, oppure fare una donazione ai musei canadesi, deducendone dalle tasse l’ intero valore dell’opera, diventando così cittadino-mecene esemplare, quindi, prendere con una fava, due piccioni.

A conti fatti, l’arte rimane l’unico investimento valido, per molti, anche prima della casa, per paura di bolle economiche .
Quindi, tante sono le  lezione da trarre da queste vendite all’asta, molti sono gli artisti pronti a essere scoperti  e valorizzati da voi, quindi, auguro buone scoperte e non disdegnate di fare e di farvi un regalo d’arte e di classe, annotandolo nell’agenda come buon proposito da seguire per l’anno a venire.

Concludendo, spontaneamente, mi pongo la seguente questione, cercandone di dare una possible risposta: cosa avrebbero detto e fatto quei Medici di Firenze, che furono all’epoca grandi promotori d’arti, di cultura e di finanza?
Con ogni probabilità, avrebbero detto e fatto le stesse cose che fecero all’epoca, pur di dare ancora oggi a Firenze, il titolo di noblesse che merita, di città di tutte le arti.


Articoli correlati

Numero Speciale

Antonio Penta, collezionista d’arte

Links






































 

 
 



ARTEKA – CABINET CONSEIL



































QUAEDVLIEG – ART


Comments

Popular Posts