il bisogno d'arte
Eduardo RodÃ
I bisogni
si creano, si alimentano e si esaudiscono, le strategie sono molteplici per
alimentare le domande di beni di consumo e l’arte non sfugge ai meccanismi
odierni di marketing.
Il continuo svuotamento
di senso e l’impoveramento di contenuti, nelle varie forme artistiche
c’inquietano; sulla massa totale d’offerte, la qualità , molto spesso non è all’appuntamento.
L’intellettualizzazione,
la cosa pensata, scartata da tanto tempo, sacrilega per molti intervenenti
artistici, soppiantata d’altro, prende valore a sua volta l’istinto primitivo,
come nuovo modello d’arte, i veri artisti, saranno tutti coloro che cresciuti lontano
dalle istituzioni artistiche e dalle scuole, si vedranno valorizzati da mercati
in cerca di novità .
Diluire ed offrire con
il cucchiaio, non ha favorito di certo l’avvicinamento all’arte.
L’evacuazione nelle
scuole dei programmi di storia e
d’arte ha contribuito al disinteresse generale, arte vista come passatempo e
decorazione, temi che riempiono le testate dei giornali, di blog e trasmissioni
televisive, creando cosi di fatto le stelle del firmamento mondiale, del
mercato dell’arte, che si concentra piu che mai su un pugno d’artisti, il resto
al macero, come qualsiasi prodotto che non è conforme ai diktat della societÃ
dei consumi.
Il bisogno d’esprimersi,
il pensiero trasmesso al gesto della mano, da sempre fin dalla notte dei tempi,
ha attraversato le varie epoche, per affermarsi mai come prima nel rinascimento, nella centralità dell’uomo-artista.
Il prolungamento del pensiero,
attraverso gli arti superiori, indottrinati alla finezza del segno, hanno dato
all’umanità , le opere esemplari che conosciamo, custodite nei musei piu
importanti del mondo, ci sollecitano intellettualmente ad ogni visita.
Nella modernitÃ
dell’epoca in cui viviamo, le tecnologie contemporanee hanno rivoluzionato il
modo come vediamo il mondo, come lo interpretiamo e come lo raffiguriamo, il
bisogno tattile di andare oltre il virtuale, ci induce ad avere un rapporto
nuovo con le cose, il bisogno di toccare la materia e di vederla trasformare
sotto i nostri occhi, ci fa sentire meno ansiosi e depressi, il bisogno di
consumare arte e produrne, ci solleciterà ad andare alla ricerca di nuovi
meccanismi che metteranno al centro dell’attenzione l’Arte come bisogno
primario d’espressione, in quella che sarà probabilmente una modernità senza fine,
perpetua.
Non rimane altro che
educare all’arte, il bisogno d’arte è avvicinanrsi
all’arte con spirito critico leggendola, cercando di capire ciò che si cela dietro ogni
opera, il pensiero dell’individuo, dell’uomo-artista,.
L’opera cosi prodotta,
non sarà piu un semplice oggetto senza anima, brillante e nuovo, pronto da
consumare, ma bensì il compimento esteriorizzato dell’anima dell’artista, della
sua visione del mondo, del posto che ne occupa e dell’epoca in cui vive.
Le attività artistiche nei paesi
avanzati contribuiscono al PIL nazionale, creando posti di lavoro, generando
economie e culture locali, definiscono un paese, le danno colore e visibilità ,
favorendo il turismo e le contaminazioni di pensieri.
STATISTICHE
*La percentuale dell’apporto
al PIL, del settore industrie culturali canadesi è del 3,77
% . i posti di lavoro diretti sono circa 650.000.
* La percentuale dell’apporto
al Pil del settore industrie culturali italiane è del 5,40
% . i posti di lavoro diretti sono 1.5 milioni
* La percentuale dell’apporto
al PIL del settore industrie culturali francesi è del 3.20
% . i posti di lavoro diretti.sono circa 670.000.
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